Lettera inviata alla sorella da Enea Marcheselli, prigioniero nel campo inglese 351 di Nairobi in Kenya. Nella lettera è racconta la sua giornata e i benefici ottenuti dalla sua scelta di cooperare con gli inglesi.
Nairobi, 5 dicembre 1945
Nairobi, 5 dic. 45
Cara Costantina,
Nella tua lettera del 19 agosto mi chiedi che cosa faccio io in prigionia. Ecco che ti accontento.
Dalla fine di settembre del 1941 sono stato impiegato in Uffici inglesi, da al[l]ora ne ho passati tre, uno meglio dell’altro. Questa occupazione mi ha permesso di guadagnare 9 Shs. in più degli altri alla settimana, che mi hanno permesso di conservarmi sempre in buona salute e di fare allo spaccio quegli acquisti che ci sono consentiti. Oltre a questo ho imparato discretamente la lingua inglese, molto più del francese che già conoscevo. Attualmente sono impiegato presso un grande stabilimento militare. A Parma da paragonare non ce ne sono ne militari ne civili. Siamo alloggiati in buone baracche, vitto discreto, libera uscita tutti i giorni, due volte alla settimana il cinema, pagando Shs 1/-, vestiti in kaki coloniale inglese, sette ore di lavoro al giorno. Insomma per sommi capi questo è tutto. Al mattino sveglia alle sette, alle otto al lavoro sino all’una e dalle due alle quattro e mezza. Dopo cena una passeggiata, una partita a carte cogli amici sulla branda e alle 10 a letto. Ho imparato bene a…lavare e cucinare…quando ho qualche libro buono leggo o studio. Ma il pensiero costante della casa in certi momenti non mi aiuta, specie in questi ultimi tempi. Ti fa piacere tutto questo?
Saluti un fraterno abbraccio e arrivederci presto
Tuo fratello Enea.