"Quando verrò a casa porterò con me semi di fiori e verdura che non avrai mai visto e così li semineremo nel nostro orto"

Lettera inviata alla mamma da Camillo Ravanetti, prigioniero nel campo inglese 355 di Nyeri in Kenya.

Nyeri, 10 giugno 1946

10 giugno 1946

Carissima mamma,

Ancora non ò avuto la consolazione di ricevere vostre nuove, dopo l’ultima di Ines del gennaio ’46. Spero tuttavia che voi tutti siate in buona salute e che malgrado tutto, la buona stagione e la generosità della buona terra della nostra regione abbia un poco sollevato le vostre condizioni.

Io abbastanza bene in salute.

Tu non puoi comprendere, cara Mamma, come mi sarebbe cara una vostra lettera ove io possa apprendere che avete superato l’inverno, perciò ti prego di dire a l’Ines di mandarmi una lettera aerea.

Cerca sempre di avere coraggio e non pensare a me con amarezza, perché io sono calmo e rassegnato e ho fede di essere a casa entro il corrente anno.

Come già ti dissi in altre mie, dacché sono prigioniero sono sempre stato assieme a compagni della nostra stessa provincia e la sorte ci ha affratellati.

Quando verrò a casa porterò con me semi di fiori e verdura che non avrai mai visto e così li semineremo nel nostro orto e vedrai che ortolano sono diventato.

Certo ti avrò molto annoiato con questo solito ritornello dell’ortolano, ma credi mia cara Mamma adorata che non o altro argomento di cui possa parlarti. Abbiate il mio più caro abbraccio e tanti baci assieme a tutti. Tuo Camillo.

Campi di prigionia di riferimento