Lettera scritta alla sorella da Pietro Pasquali da un campo di prigionia in Egitto.
Egitto, 11 febbraio 1943
11-2-43
Carissima sorella.
Ti ho scritto pochi giorni fa ma ò creduto secondo le miei idee di scriverti particolarmente a te per dirti alcune cose che da diverso tempo penso, e tuttora mi stanno proprio come peso sullo stomaco e mi staranno per chissà quanto tempo. Penso a Iside, ella aspetta il mio ritorno per poi sposarmi, io non mi sento in grado affatto di sposarmi, ed affrontare le difficoltà del matrimonio, e d’altronde non so cosa pensare in merito. In prigionia puoi immaginare tu come si può stare, e poi gli aggiungi un pensiero di codesto [?] per farla addirittura [?]. Insomma, in poche parole non sto tanto bene. E già diverso tempo che manco da casa, chissà quanto ancora mi toccherà starvi lontano e fare questa brutta vita, quindi credo inutile che ella aspetta il mio ritorno. Ti prego di parlare tu, cerca di non mancare niente al bimbo. Abbi i più stretti abbracci assieme alla mamma e il babbo.
Baci tuo fratello Pino