Lettera

Asmara 27/12/44

Caro Michele, grata cosa mi fece la vostra in data 29/10 che ricevette il proprio la vigilia e che fu per me il regalo natalizio. Grazie Michele del caro ricordo e dell’affetto che riportato che è ricambiato da me e da noi tutti in famiglia verso di voi. Avremmo desiderato di avervi tra noi in questi giorni di quieto raccoglimento famigliare ma quello che forze di cose non ha potuto l’ha potuto il nostro pensiero perché spiritualmente eravate nel nostro pensiero nel nostro affetto alla nostra tavola. Ciononostante il S. Natale l’abbiamo passato abbastanza bene rimembrando i vecchi e cari ricordi, di cui molto spesso voi ne facevate parte ed il nostro augurio è che pure voi l’abbiate passato bene. Coraggio mio buon Michele, tutto avrà una fine e torneranno per noi come per tutti, giorni di pace e di quieto vivere, uniti alle persone a noi più care, dimentichi dei tristi giorni passati che ne faranno di noi tutti esseri più buoni. Piacere mi fa il sentire la vostra occupazione di capo mensa alla quale ve ne dà il diritto la vostra saggezza e la vostra esperienza. Qui in Asmara si vive la vita di tutti i giorni, solo v’è crisi nei lavori, del qual cosa noi ne risentiamo un po’.

Come salute noi tutto bene. Camilla solito umore, io alle bocce dopo la vostra partenza non ho più giocato e Franco che si è ancor più sviluppato continua nella palla al cesto ed alterna qualche partita di calcio. Da parte mia ho lavorato ancora un po’ in concessione, poi ho tolto qualche lavoretto, più nulla. La lotteria la vinse un parrucchiere della bassa Italia di Decamere del quale non ricordo il nome. Da Giovanni che come voi sapete è partito per l’Italia, più nulla. Quando mi risponderete fate sapere ciò che vi occorre e vi accontenterò. Siamo intesi? Ricordatemi qualche volta e scrivete. Vi risponderò. Da Camilla e da Francone affettuosi saluti da parte mia affettuosi.

Un abbraccio