Una madre scrive al figlio prigioniero.

Lettera inviata dalla madre ad Azeglio Betti prigioniero di guerra catturato ad Addis Abeba (Etiopia) e internato del campo inglese di Naivasha (Kenya).

Nella galleria in basso: foto di Azeglio Betti scattata a Mogadiscio il 22 marzo 1937. Nel retro è riportato: "Un mistico sentimento di affetto per mamma e babbo lontani."

Parma, 24 gennaio 1943

Caro figlio adorato; Come ti dissi nella ultima lettera spedita il giorno 12 c.m. ti ho inviato un’altra cassetta contenente ciò che mi chiedevi nella tua del 18-10-1942 scritta dopo che hai ricevuto l’altro pacco spedito in Maggio 1942. Il contenuto è come segue: 2 paia di mutande lunghe pesanti, 2 maglie di lana maniche lunghe; 2 asciugatoi; 2 salviette; 1 pezzo sapone di mia fabbricazione; 2 dentifrici; 1 spazzolino per denti; 3 scatolame conservato; 200 sigarette e una foto di Pucci fatta in occasione della cresima. Speriamo ti arriva tutto e presto, appena ti perviene una di queste lettere, manda subito a dire quello che devo spedire se ti occorrono vestiti e altro; ora ti preparo due camicie con maniche corte, dimmi se faccio bene. Speriamo caro Nigrone che tutto presto abbia fine che ti possa vedere una buona volta e curarti come da tanto tempo desidero. Noi caro Tesoro stiamo bene non preoccuparti ti ripeto per tante volte. L’assegno è salito a 745 mensili che metto a parte nella speranza di conservarli per te che penso tanto tanto. Il babbo per conto della società appaltatrice con altrettanto L. 500. Vedremo preciso a fine mese. Nonostante la vita costa molto, ci difendiamo bene. Salutami tanto Alice e famiglia. Ho scritto a lei. Baci cari dal trio unito. Bacioni tanti. Un abbraccio.

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